In merito agli attacchi sempre più frequenti sulle colline della Romagna, da parte di lupi, Coldiretti sta portando avanti una battaglia a difesa della pastorizia e dell'agricoltura tradizionale. "Gli agricoltori – commenta il Presidente di Coldiretti Rimini Giuseppe Salvioli – si stanno domandando cosa stanno facendo le istituzioni per risolvere il problema”. “A questo punto – prosegue Salvioli – non è assolutamente retorico chiedersi dove si vuole arrivare e se gli ultimi agricoltori rimasti in montagna devono “togliere il disturbo” e lasciare questi territori al degrado e ai selvatici. Per la soddisfazione dei protagonisti della pianificazione faunistica e venatoria
Anche Coldiretti Ravenna si fa sentire, evidenziando in una nota che gli agricoltori da anni segnalano, senza che nessuno se ne occupi, che la presenza del lupo è in aumento; ed a testimoniarlo in modo inequivocabile ci sono gli attacchi in aumento a tutti i livelli. Lo dimostra anche il fatto che la Regione Emilia Romagna a fine luglio prenderà una delibera in cui si assume l’impegno dell’indennizzo (non il risarcimento) di ogni animale (pecore, puledri, ecc) ucciso dai lupi.
“Fino a qui, si potrebbe liquidare l’argomento dicendo che non c’è nulla di nuovo, ma non è così – dice Massimiliano Pederzoli, Presidente di Coldiretti Ravenna– perché negli ultimi giorni sono circolate addirittura le prove video che i branchi sono numerosi e che il problema sta diventando esplosivo. E gli agricoltori per non parlare degli allevatori sono indignati dal fatto che le Istituzioni per il tramite di loro autorevoli rappresentanti, anziché preoccuparsi degli uomini che vivono in questi territori e dei loro animali sia domestici che allevati, si preoccupano di organizzare salotti con tanto di cena a tema per festeggiare l’incremento della fauna selvatica, lupo compreso.
Fino a qualche tempo fa, la gente di montagna doveva combattere ogni giorni per difendere i propri raccolti da moltitudini di cinghiali che devastavano tutto, un carico insostenibile di caprioli che brucavano i germogli dei frutteti, volpi che razziavano i pollai; adesso a tutto ciò si aggiungono anche branchi di lupi, in grado di attaccare e uccidere il bestiame al pascolo.
“In un momento difficile come quello che stiamo attraversando, le aziende agricole della collina a partire da quelle inserite forzosamente all’interno di aree protette o parchi – aggiunge Antonio Sangiorgi, Direttore di Coldiretti Ravenna – avrebbero bisogno di maggiore attenzione e rispetto piuttosto che di indifferenza quando va bene o di prese in giro”.