In Svizzera l'Ufficio federale dell'Ambiente, vale a dire qualcosa di molto simile al nostro ministero, non solo ritiene necessario abbattere gli orsi problematici ma proprio su questa considerazione critica direttamente l'Italia per non essersi mai occupata degli esemplari più irruenti ed aver lasciato la patata bollente nelle mani degli elvetici. Proprio quello che è successo, in pratica, alcuni mesi fa con l'orso M13, che, dopo aver compiuto numerose razzie in Trentino, è stato freddato dalle autorità svizzere del cantone dei Grigioni, non appena il problema si è presentato dalle loro parti.
"Non possiamo risolvere da soli la questione degli orsi problematici – ha dichiarato Reinhard Schnidrig, capo della Sezione Caccia, pesca, biodiversità forestale dell'UFAM attaccando l'Italia -. Dobbiamo trovare una soluzione sovranazionale che valga per tutto l'arco alpino". L'ispettore federale in un'intervista su un quotidiano svizzero dice anche di non condividere affatto che le autorità italiane si "inginocchino" davanti alle organizzazioni animaliste "e aspettino molto a lungo prima di agire". Secondo Shnidrig nell'interesse di tutti i Paesi alpini è necessario che i pochi plantigradi problematici siano eliminati rapidamente. Solo in questo modo - dice - è possibile fare in modo che le popolazioni confrontate con l'orso possano accettarne la presenza.
"Ricevendo sul proprio territorio orsi problematici che poi vanno uccisi, la Svizzera raccoglie sola tutte le critiche", aggiunge l'esperto dell'UFAM, osservando che le Province italiane del nord hanno condiviso le decisioni elvetiche. Secondo glo amministratori svizzeri quindi le critiche non vengono dalle regioni limitrofe, ma da Roma. "Lì, il nostro ambasciatore deve farsi avanti con il ministro dell'ambiente".