Qualcosa è sortito dalla presa di posizione dello Svi contro la costruzione del parco eolico di San Lupo (BN). L'associazione alcune settimane fa aveva invitato tutte le altre associazioni venatorie e quelle ambientaliste ad aderire alla propria protesta organizzando un ricorso al Tar per impedire l'avvio dei lavori.
L'eolico sorgerebbe infatti in una Zona di protezione speciale, e questo basterebbe a fermare tutto. Le grosse strutture in cemento effettivamente sembrano incompatibili con un'area soggetta a speciale protezione di ambiente e fauna. Non è infattti un mistero che per costruire queste enormi strutture occorre distruggere svariati ettari di bosco, con la conseguente svalutazione del valore paesaggistico dell'area, che inciderebbe anche sul turismo naturalistico. I danni ambientali, come quelli dovuti all'impatto delle pale con gli uccelli che si troveranno un nemico mortale sulle proprie rotte migratorie e quelli all'economia, dovuti anche allo stop che sarebbe imposto alla caccia, sono le direttrici della protesta.
L'adesione alla battaglia dello Svi per il momento si allarga anche a Coldiretti Benevento (che ha dato disponibilità del proprio ufficio legale per il ricorso al Tar), all’Associazione Cacciatori Campani (che contribuirà economicamente e con le proprie strutture territoriali); e all’Associazione ambientalista Wilderness Italia (che ha inviato formale lettera di protesta presso le Istituzioni a ciò preposte).
Nel frattempo, su sollecitazione dello Svi, il Ministero dell’Ambiente ha fatto sapere che ha richiesto alla Regione Campania informazioni inerenti l’iter procedurale seguito per autorizzare la nascita del mostro eolico.