Nuovi attacchi dei lupi nel senese. L'ultimo nel comune di Cetona, dove i lupi hanno ucciso tre pecore nel loro recinto. Il Presidente dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena, Alessandro Cinughi de Pazzi, in una nota si dichiara stupefatto di come le autorità stiano sottovalutando e minimizzando il problema. Il pericolo, segnala il rappresentante di Confagricoltura, è che l'esasperazione degli allevatori sfoci in comportamenti dannosi e illegali.
Recentemente una automobilista che transitava sulla superstrada è stata colpita e ferita da un pallettone per cinghiali sparato all’altezza di Siena Nord. Forse qualcuno ha cercato di farsi giustizia da solo contro qualche animale che minacciava i propri raccolti. "Ho sempre messo in guardia che questo rischio ci possa essere – spiega Cinughi – e sono episodi che chiaramente deploriamo e con i quali non siamo assolutamente d’accordo. La nostra Associazione chiede a tutti i suoi associati di agire sempre attraverso le norme e le leggi, ma queste spesso non sono sufficienti. Da tempo chiediamo alle autorità preposte di trovare delle soluzioni seguendo anche i consigli suggeriti dalle stesse Associazioni ai vari tavoli di discussione”.
Non è certo un capriccio. La dura realtà è quella di piccole aziende allo stremo e famiglie sul lastrico. Alcune aziende agricole in questa zona negli ultimi tempi hanno dovuto chiudere i battenti proprio a causa delle aggressioni. Come l'azienda agricola Mori, che ha perso cinquanta pecore e non è riuscita a risollevarsi dal danno di circa duecentomila euro. Un altro allevamento recentemente è stato attaccato in pieno giorno, ed il responsabile ha dovuto difendere le pecore minacciando i lupi con una pala.
I lupi sono un problema proprio perchè non controllabili. “La loro fitta presenza - dice il rappresentante dell'Unione degli Agricoltori - sta a significare che la provincia di Siena è diventata un enorme parco naturale dove a farla da padrone sono gli animali selvatici che vivono ormai indisturbati, con danni all’agricoltura incalcolabili”. Senza soluzioni efficaci, l'agricoltura e l'allevamento tradizionali sembrano essere destinati ad una lenta e inesorabile agonia.