Nonostante il Lazio abbia superato da tempo la sua quota massima di aree protette prevista dalla legge, in Regione c'è chi lavora per far istituire un nuovo Parco regionale sui Monti Ernici. Il motivo pare sia quello di proteggere un solo esemplare di orso, che è arrivato da qualche anno dall'Abruzzo. Lo spiega in una nota l'Associazione italiana per la Wilderness.
“In pratica – commenta l'Aiw - , vorrebbero trasformare una sconfitta (l’abbandono del Parco d’Abruzzo da parte di quest’animale) in una vittoria, facendo chiudere alla caccia tutto il territorio ernico”. L'idea è stata lanciata da alcuni ambientalisti anticaccia, attraverso un sito web che mira all'istituzione del nuovo parco tramite legge regionale. “Non è con un nuovo Parco che si salverà l’orso – dice la nota Aiw -, ma facendo in modo che questi possa trovare oasi di quiete (senza turisti, che siano o meno “amici” dell’orso) e cibo per alimentarsi, quindi campi coltivati e presenza di greggi in montagna. Forse sarebbe stato meglio che, anziché creare un sito web, questi anticaccia di professione avessero comprato delle zappe e fossero andati a coltivare mais in qualche “cesa” abbandonata, cosicché il loro amato “Ernico” possa trovare cibo senza dover scendere nella pianura Ciociara, come stanno facendo i suoi fratelli della Val Comino!”.
"E sappiano, questi promotori - aggiunge l'Aiw -, che non è con un Parco che si creano “possibilità di sviluppo economico sostenibile”, un Parco che proprio in quanto tale prevede vincoli non più controllabili dalle comunità locali e che, di fatto ed ope legis, congela il territorio. Caso mai, la scelta giusta è quella delle Aree Wilderness che alcuni Comuni hanno già attuato, e che, magari, potrebbero essere favorite da una legge regionale, questa sì attuabile e ad elevato grado di democrazia. Un consiglio agli amministratori comunali degli Ernici: chiedano ai loro non lontani Comuni laziali del Parco d’Abruzzo con quale entusiasmo accetterebbero oggi il Parco se gli fosse chiesto un parere (quel parere che mai gli fu chiesto quando nel Parco i loro territori vi furono inclusi d’autorità: ma allora, a spiegare tale scelta, c’era il fascismo che stabiliva le regole!)".