E' questo l'espediente suggerito dal deputato Roberto Caon della Lega Nord: modificare l'articolo 2 della legge quadro sulla caccia, la 157/92, aggiungendo nutrie e piccioni alle specie per cui non si applicano le tutele riservate alla fauna selvatica (come sono già talpe, ratti, topi e arvicole). Si tratterebbe dunque di un supporto in più ai piani per il controllo di questi animali che già predispongono province e comuni, spesso e volentieri fermati da ricorsi al Tar. Mino Taricco, del Pd, relatore del testo, ha spiegato che la proposta di legge mira a risolvere situazioni difficili per l'agricoltura e i problemi causati alla fauna alloctona e nel caso delle nutrie, anche agli argini dei fiumi.
Nutrie
Al fine di contenere la riproduzione incontrollata delle nutrie, si propone che le province dispongano, previo parere dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), piani di controllo e di abbattimento delle nutrie, che saranno eseguiti dalle guardie venatorie provinciali attraverso proprietari o conduttori di fondi con la licenza venatoria o di operatori autorizzati dalle province. I piani dovranno includere anche i parchi naturali e le aree protette, d’intesa con l’ente parco o con l’organismo di gestione dell’area naturale protetta.
Piccioni
Riguardo ai piccioni si prevede che i comuni possano adottare interventi urgenti per contenere e ridurre il numero degli esemplari attraverso l’utilizzo di mangime sterilizzante a base di nicarbazina.
Durante la discussione in Commissione, prima del rinvio a successiva seduta, sono emersi pareri contrastanti. Il Pd ha annunciato la presentazione di una proposta di legge in materia e si è detto disponibile ad affrontare quello che è chiaramente un problema per il settore agricolo. Paolo Cova, per esempio ha fatto presente che sotto il profilo sanitario, 4 delle 5 zoonosi di cui sono portatori i piccioni, sono trasmissibili all’uomo e che quindi esiste un pericolo per la salute da non sottovalutare.
Dal Movimento Cinque Stelle invece, una totale chiusura. Secondo Chiara Gagnarli tutto il gruppo è contrario alla modifica perchè la legge consente già adeguati interventi di contenimento della fauna. I Cinque Stelle avanzano anche una singolare teoria sugli “effetti negativi prodotti dalle misure di abbattimento” , che favorirebbero la riproduzione delle stesse specie contenute, e sottolineano che i rischi sanitari sono solo “potenziali”, invocati solo per giustificare gli abbattimenti (il che sarebbe come dire che i vaccini sono inutili, proprio perchè le malattie, finchè non le hai prese sono solo potenziali).
Monica Faenzi (Pdl) ha dichiarato di condividere la proposta leghista e ricordato le numerose audizioni svolte dalla Commissione in questa e nella passata legislatura sul tema dei danni provocati all’agricoltura dalla fauna selvatica. Sulla base dell’esperienza maturata negli scorsi anni, in relazione a specifici progetti di legge, Faenzi invita tuttavia a tenere separati gli interventi legislativi riguardanti le diverse specie animali, considerato che ciascuna di esse presente problematiche distinte. In tal modo, ritiene che si possano più agevolmente conseguire gli obiettivi voluti. © RIPRODUZIONE RISERVATA |