Non c'è dubbio che la stagione dei funghi sia iniziata alla grande. In molte regioni d'Italia la raccolta funghi sta dando soddisfazione a micologi e appassionati: funghi porcini anzitutto, ma anche mazze di tamburo, ovuli, chiodini, galletti e tantissimi altri. A patto che, prima di raccoglierli ne conosciamo perfettamente le caratteristiche per non incappare in banali ma pericolosissime intossicazioni alimentari. E che eseguiamo la nostra
raccolta funghi in tutta sicurezza, portando con noi un cellulare con mappe gps o un navigatore, o semplicemente seguendo un itinerario ben preciso per evitare di perdersi.
Bisogna poi ricordare che la ricerca funghi è regolata da norme ben precise, che serve un patentino, che ci sono limiti alla raccolta, soprattutto di porcini e ovuli e che occorre prestare le dovute cure nella fase della raccolta stessa e del trasporto del fungo. Pena sanzioni anche elevate. La Forestale ricorda che i funghi raccolti devono essere trasportati in contenitori rigidi ed areati, come gerle funghi, canestri e zaini per funghi. L'utilizzo di sacchetti di plastica non permette infatti la diffusione delle spore fungine nel bosco. La mancanza di areazione causa il deterioramento del prodotto.
Le piogge autunnali non si sono fatte attendere e chi cerca funghi potrà contare su tonnellate di funghi da raccogliere in gran parte dei boschi italiani. In Toscana Coldiretti prevede una produzione spontanea di circa 3 mila tonnellate tra porcini, trombette, galletti e tutte le altre specie di funghi commestivili. Proprio la Toscana è una delle regioni più interessate, qui raccogliere funghi è una tradizione popopolare che coinvolge decine di migliaia di persone tra hobbisti e professionisti.
Intanto è andata benissimo ad una signora pistoiese, che ha documentato la sua raccolta straordinaria in una serie di foto inviate al quotidiano La Nazione: domenica scorsa la fortunata ha trovato un porcino enorme, del peso di circa un kg e mezzo e dal diametro di 35 centimetri.
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