Sono 19 le specie di mammiferi e 18 quelle di uccelli che solo una cinquantina di anni fa rischiavano l'estinzione ma che oggi sono tornate a prosperare in Europa. Lo dice un rapporto stilato dalla Zoological Society di Londra, in collaborazione con Birdlife International e l'European Bird Census Council, nel quale si traccia una situazione più che ottimale, a livello europeo, per diversi animali, tra cui orsi, lupi, linci, cervi, cicogne, falchi pellegrini, pellicani, aquile e grifoni. La situazione di alcune di loro, anche se dalle leggi sono considerate ancora specie super protette, è ben nota purtroppo anche per i danni che la loro presenza un po' troppo inaspettata sta causando ad allevatori e agricoltori.
Se le popolazioni di questi animali sono in netta ripresa, anche se per alcuni non sarà possibile uscire dai livelli di allerta a causa di popolazioni troppo piccole, lo si deve, dicono i ricercatori, agli alti livelli di protezione imposti, oltre che alle reintroduzioni e ai ripopolamenti. Molte sono le specie in ripresa soprattutto in Italia, come spiega su National Geographic Stefanie Deinet dell’Istituto di Zoologia della Zoological Society e leader del progetto. “Lo stambecco ad esempio fu protetto per la prima volta in questo paese quando la specie si era ridotta a soli cento esemplari, e questo l’ha salvata dall’estinzione. L’Italia al momento ospita una popolazione di quasi 14.000 stambecchi, la maggiore in Europa (quasi il 40% del totale), e circa un terzo di tutti i camosci”.
“L’Italia ha anche contribuito al ritorno dei carnivori – dice la studiosa - , soprattutto del lupo (che si sta diffondendo dall’Italia alla Francia meridionale) e dell’orso”. Al di là di queste specie però, molte altre sono ancora a rischio. Per questo secondo il rapporto c'è ancora molto da fare soprattutto nella gestione degli habitat e verso la protezione di siti particolari, soprattutto per la sosta degli uccelli. © RIPRODUZIONE RISERVATA |