Brambilla e Veronesi periodicamente invitano gli italiani ad abbandonare la carne e preferire una dieta vegetariana o, addirittura vegana, nel rispetto della propria salute e degli animali. Lo hanno fatto anche in questi giorni alla 5° giornata nazionale La Coscienza degli Animali, organizzata in occasione della Settimana Vegetariana mondiale.
La carne fa male dicono, collegando le più note patologie mortali agli effetti di un'alimentazione troppo ricca di grassi e proteine. Vero, in parte. E' dimostrato che se si esagera con insaccati, fiorentine e costolette di maiale, non si alternano alla carne consistenti porzioni di frutta e verdura e se non si fa esercizio fisico, le nostre probabilità di ammalarci aumentano considerevolemente. Ma ci sono anche
effetti negativi poco noti dell'eliminare del tutto la carne e i derivati animali. Diversi alimentaristi e famosi luminari della scienza parlano dei rischi di un'assunzione di proteine inferiore al necessario, soprattutto se nell'età dello sviluppo e soprattutto se queste diete non vengono fatte con la serietà necessaria, magari sotto la spinta di un sentimento "animalista", senza le dovute cautele ed informazioni.
In attesa della conversione volontaria, comunque, Brambilla ci prova in Parlamento. L'ex ministro del Turismo infatti non perde occasione per ricordare i propri progetti di legge per obbligare tutte le mense e i ristoranti ad offrire l'alternativa vegana e farsi promotori quindi, loro malgrado, di una cultura di tipo animalista. La Brambilla pretende che questo indottrinamento obbligatorio passi dalle scuole, attraverso l'attivazione di iniziative finalizzate alla promozione dell'educazione alimentare, con particolare attenzione alla diffusione della cultura vegetariana o vegana.
Ma, ironia della sorte, è proprio da una delle iniziative organizzate in occasione della giornata vegetariana che arriva chiara e forte la risposta a questo tipo di linea. A Milano è stato un sonoro fallimento la giornata vegana organizzata nelle scuole elementari, al punto che gran parte del cibo 100% vegano (firmato da chef stellati), è finito nei bidoni dell'immondizia, lasciando i bimbi digiuni. Le cronache milanesi raccontano di bambini schifati e di maestre concordi nel fare presente che alcune portate erano insipide o comunque decisamente poco invitanti, soprattutto per i bambini, che hanno preferito saltare il pasto. Il risultato è stato un enorme spreco sulle spalle della pubblica amministrazione. “Vedere i bambini a digiuno è uno strazio”, hanno commentato in molti. Insomma il messaggio è chiaro. Insistere sull'obbligo della dieta vegana nelle scuole dopo questa prova pratica e dopo la sconfitta elettorale dei Verdi tedeschi, che hanno basato parte del programma proprio su questa bella trovata, non sarebbe un po' da somari?
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