Gli animalisti non hanno vita facile in Francia, dove le norme sulla caccia sono ben più permissive delle nostre e dove, addirittura, è stato istituito il reato di disturbo dell'attività venatoria (il che limita il campo d'azione di alcuni disturbatori incalliti che creano trambusti qui e là), i ricorsi contro i calendari venatori non hanno sovente buon esito, forse è per questo che ne presentano così pochi confronto ai nostri. Ma questa volta hanno reagito contro il provvedimento che un mese fa aveva portato, sotto la spinta del l ministro dell’Ecologia, Philippe Martin, ad autorizzare la regione Paca (Provence-Alpes-Côte-d’Azur) alla caccia al lupo, includendo le battute in quelle già previste per la selvaggina come cervi e cinghiali. Il provvedimento in questi giorni, proprio a causa di un ricorso animalista è stato bloccato.
C'è da dire che in Francia, come del resto anche da noi, il problema lupo è molto sentito, soprattutto per i danni che sta causando alla zootecnia. A marzo, proprio sotto la spinta degli allevatori, era già stato deciso l'aumento dei lupi prelevabili, un piano di abbattimento quinquiennale che aveva portato da 11 a 24 il numero dei lupi da abbattere. Nel 2012, secondo La Stampa, gli ovini uccisi dal lupo in Francia sono stati 5.848. Il piano aveva avuto un larghissimo consenso, oltre ai rappresentanti degli allevatori, d'accordo si sono dichiarate anche le associazioni ecologiste e il Gnl, Gruppo nazionale del lupo, presieduto dal deputato socialista Christophe Castaner. Senz'altro più ragionevoli questi animalisti francesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA