Durante la seduta dell'ultimo Consiglio Regionale della Toscana una mozione di Fratelli d'Italia ha chiesto alla Giunta di valutare gli interventi, anche in sede europea, per permettere l'abbattimento di lupi e ibridi al fine di proteggere gli allevatori dai danni causati da una crescita esponenziale dei predatori. Il Pd toscano ha garantito la propria disponibilità a discuterne in Commissione. Risposta che non è affatto andata giù al rappresentante di Sel, Mauro Romanelli, che si aspettava una bocciatura della mozione “senza indugio e in modo deciso”.
“Vediamo dunque nella Commissione competente come si svilupperò il dibattito, – dice Romanelli - voglio solo sperare che la Toscana non finisca per scrivere un nuovo vergognoso capitolo di appiattimento filovenatorio, usando per l’ennesima volta in maniera strumentale le sacrosante problematiche di allevatori e agricoltori (nel caso specifico pastori), per tentare di fare un altro scandaloso favore alle doppiette”.
Romanelli pur di tirare in ballo la caccia (è evidente che con l'eventuale abbattimento di lupi non ha nulla a che fare) e incolpare i cacciatori anche della crescita del lupo, arriva ad affermare che “ove più si concedono abbattimenti e forme di caccia indiscriminata, più incrementano, anno dopo anno, gli squilibri ecologici e i problemi per agricoltura e allevamento”, dati, secondo il consigliere di Sel “assolutamente evidenti”, ma che puntualmente evita di menzionare. Quello che è ormai più che evidente è che questa continua denigrazione della caccia italiana è priva di contenuti credibili. La caccia in Toscana, come nelle altre regioni, è l'unico strumento a disposizione delle istituzioni per tenere sotto controllo la fauna in eccesso. Gli abbattimenti venatori, così come le attività di controllo, hanno tutti una solida base scientifica, riconosciuta in tutto il mondo.
Riguardo al lupo gli animalisti e i loro rappresentanti politici sostengono la via dei risarcimenti agli agricoltori e quella dei dissuasori per allontanare gli animali. Peccato che per questi palliativi servano molti soldi e che nessuno sappia dove prenderli.