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Conferenza Unificata Stato-Regioni finalmente ha dato l'ok al ddl per la difesa del suolo. Il testo di legge, presentato dal Consiglio dei Ministri la scorsa estate, permetterà di arginare il consumo del suolo tramite una serie di paletti imposti all'edilizia e in primis ai comuni. Le regioni hanno però imposto alcune proposte emendative "irrinunciabili" legate soprattutto ad un maggior coinvolgimento degli enti locali, specie nella pianificazione.
Il ddl, proposto dai ministeri dell'Ambiente, delle Politiche agricole, dei Beni culturali, delle Infrastrutture sarà ora presentato dal Ministro Orlando nel contesto della Legge di Stabilità. Due sono i punti fondamentali del provvedimento secondo il Ministro: non poter costruire utilizzando nuovo suolo se non si è già intervenuti sull'esistente; non poter usare gli oneri di urbanizzazione per fare cassa.
I governatori "apprezzano l'iniziativa del Governo" e condividono "le finalità" del disegno di legge: valorizzazione, promozione e tutela dei terreni agricoli, del paesaggio e dell'ambiente. Tra le modifiche che chiedono le Regioni, un "raccordo" del testo con "le normative regionali", specie nel "governo del territorio". In particolare sembrerebbe destare maggior attenzione quanto contenuto nell'articolo 4 sulle priorità del riuso per "le ricadute sull'attività pianificatoria di competenza degli enti territoriali". Poi, nel mirino anche l'articolo 9 ritenuto "invasivo delle competenze legislative regionali e delle attribuzioni degli enti locali". L'Anci chiede la creazione di "incentivi per un minore e migliore utilizzo del suolo a favore dei comuni", tipo la riconversione degli edifici esistenti sul modello di Berlino.