Durante una seduta del Senato,
Monica Cirinnà (PD) ha denunciato il fatto che
la Lipu non ha ancora ottenuto il finanziamento dal Comune di Roma per la gestione del centro di recupero per la fauna selvatica "sebbene abbia
firmato ad aprile 2013 una convenzione con la Lipu".
"Sono certa - ha detto Cirinnà - che il sindaco Ignazio Marino, estremamente sensibile ai temi ambientali,
nonostante le note difficoltà di bilancio degli enti locali, saprà trovare adeguate risorse perchè il centro Lipu continui il suo lavoro".
La senatrice chiede di scongiurare la chiusura del centro di recupero Lipu per gli uccelli protetti "proprio mentre la riapertura della stagione della caccia creerà il maggior numero di animali feriti". Così,
con la solita confusione tra bracconieri e cacciatori (se ferisci un uccello protetto sei di fatto un bracconiere) Cirinnà attacca frontalmente l'attività lecita condotta da migliaia di cacciatori che, grazie alle tasse versate, rendono possibile anche il finanziamento di centri di recupero come quello della Lipu.
Dovrebbe saperlo bene lei che, insieme ai colleghi Sel De Petris e Uras, ha presentato un improbabile emendamento alla legge Stabilità che tentava di raddoppiare la tassa governativa per la licenza venatoria. Fortunatamente, per i cacciatori ma anche per le casse pubbliche (molti avrebbero semplicemente smesso di andare a caccia), bocciato in Commissione Bilancio anche dal suo stesso partito.
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