"Ho verificato quanti miliardi sono stati imputati a progetti. Tra fondi comunitari, fondi ex Fas, fondi di coesione e fondi regionali sono 2 miliardi e mezzo, dei quali sono stati spesi 400 milioni". Lo ha ricordato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli nel corso di un'audizione alla Camera a proposito dei fondi a disposizione contro il dissesto idrogeologico, per evidenziare che non sempre è un problema di risorse.
"Dei 600 milioni del fondo Apq (Accordo di programma quadro sul dissesto idrogeologico) - continua il capo della Protezione Civile - , abbiamo visto che ci sono Regioni che hanno speso lo 0,1%, molto probabilmente il compenso al commissario che doveva fare qualcosa e non ha fatto".
Gabrielli ha poi ricordato che, anche se l'Italia diventasse un paese virtuoso a partire da oggi, per la messa in sicurezza del territorio "occorreranno anni ed anni", sia per un problema di meccanismi di spesa sia per i tempi tecnici di progettazione e realizzazione delle opere.
Gabrielli è stato chiamato alla Camera per discutere anche delle cause che hanno portato alla tragedia, in termini di morti e di danni, dell'alluvione sarda. Le questioni principali sono sostanzialmente tre, ha detto il responsabile della Protezione civile: il governo dissennato del territorio, che è stato violato tra abusivismi, condoni e tombamenti di corsi d’acqua "considero criminale - ha detto - che si consenta l'abitabilità dei seminterrati" ; l’eccezionalità dell’evento: in 12-15 ore sono caduti 467 mm di pioggia quanti ne cadono in 6 mesi e il sistema di allerta che non ha funzionato. Riguardo a questo ultimo punto, Gabrielli ha aggiunto: "siccome ci rendiamo conto che non tutte le Regioni fanno quello che dovrebbero fare in seguito agli avvisi di criticità che diramiamo, presto renderemo pubblici questi avvisi".