L'espansione del lupo sulle Alpi centro orientali ha spinto la giunta regionale del veneto a decidere di entrare nel Progetto Life WolfAlps, per la conservazione e la gestione del lupo. Si tratta di un piano operativo, cofinanziato dalla Comunità europea nell'ambito del programma LIFE + Natura entro il quale la Regione Veneto (la decisione viene dall'Assessore Stival) attuerà misure di conservazione e gestionali, con particolare riguardo all’attenuazione dell’impatto della specie sulle produzioni zootecniche, grazie ad una collaborazione con il Parco naturale Alpi Marittime, che coordina il progetto. La partecipazione economica della Regione Veneto è di 125 mila euro, a fronte di una quota di cofinanziamento comunitario pari a oltre 430 mila euro.
“Il progetto – spiega Stival – è stato promosso dal Parco naturale Alpi Marittime nel cui territorio da anni si sviluppano diverse iniziative pilota a livello nazionale riguardanti la gestione della specie e ha ottenuto il finanziamento in forza proprio dell’attenzione che la Commissione Europea attribuisce al fenomeno di espansione dei grandi carnivori in tutto il continente”.
Il progetto è allargato a sette aree chiave o “core areas” (Alpi Marittime, Alpi Cozie, Ossola e Val Grande, Alpi Centrali italiane, Lessinia, Dolomiti e Alpi orientali) dove vengono predisposte misure per la coesistenza di lupo e attività umane, anche se, spiega Stival “l’aspetto strategico del progetto è la comunicazione. Il lupo non è solo una presenza faunistica da gestire sotto il profilo ecologico, è anche presenza alla quale si associano profili di natura culturale, con “stratificazione” negli anni di storie, leggende e mistificazioni. L’obiettivo, quindi, è divulgare in modo trasparente i risultati delle ricerche e degli interventi condotti e diffondere informazioni sulla presenza del lupo e su come verrà gestito il suo impatto sulle prede domestiche, cercando di favorire il rispetto e la curiosità per evitare preoccupazioni infondate”.
“Per questa specie – conclude Stival – vanno riproposte le strategie che già abbiamo sviluppato per la specie orso, in stretta collaborazione con le Provincie e il Corpo Forestale dello Stato, che contemplano il sistema di monitoraggio e allerta e la “corsia preferenziale” riservata al pagamento sollecito e integrale dei danni arrecati alle produzioni agro-zootecniche. E anche in questo caso, sottolineo la disponibilità delle Province di Belluno, Verona e Vicenza, del Parco Naturale Regionale della Lessinia e del Parco regionale delle Dolomiti d’Ampezzo, nell’ambito delle rispettive funzioni istituzionali, a supportare le attività del progetto che dovranno essere realizzate in Veneto”. |