Misure urgenti subito per salvare sia i lupi che le attività degli allevatori. Le richiede, in questa difficile situazione portata a galla dai ripetuti episodi di bracconaggio, un documento congiunto di Provincia, Unioni dei comuni e sindaci, rivolto a Governo e Regione Toscana. Gli enti locali ritengono necessario un nuovo piano d'aiuti per gli allevatori che permetta di salvare gli allevamenti e assicurare la conservazione dei predatori.
“Quello della convivenza della specie protetta del lupo con le attività produttive legate alla pastorizia – afferma Leonardo Marras, presidente della Provincia - è un tema serio, che non può essere semplificato in modo grottesco come il contrasto tra chi vuole abbattere i lupi e chi vuole salvaguardali. Condanniamo senza tentennamenti chi pensa di risolvere i problemi semplicemente abbattendo i predatori, ma prendiamo le distanze anche da chi sottovaluta in modo ideologico l’impatto del fenomeno sulle attività legate alla pastorizia". La Maremma e l’Amiata grossetano, del resto, presenta numeri importanti: 400 allevamenti per più di 220mila capi ovini, ovvero l’area a maggior vocazione produttiva della penisola, dove insiste il 50% del patrimonio zootecnico della Toscana e si produce il 75% del pecorino Dop Toscano. "È necessario – continua Marras - un intervento del governo e della Regione che crei le condizioni per tutelare adeguatamente le attività produttive, gestendo la presenza del lupo dal punto di vista faunistico, salvaguardandone la purezza della razza rispetto alla proliferazione degli ibridi derivante dall’incrocio tra lupi e cani vaganti”.
“Prima di tutto – spiega Enzo Rossi, assessore provinciale all'agricoltura – chiediamo la possibilità di gestire la presenza di predatori sul territorio, attraverso una nuova formulazione del piano d’azione nazionale per la conservazione del lupo. Questo strumento ormai vecchio, deve essere aggiornato prevedendo in aree particolarmente vocate alla pastorizia, come quella grossetana, la possibilità di esercitare qualche forma di controllo sul lupo, che se è lasciato completamente libero di muoversi, dà origine a pericolosi fenomeni di ibridazione che sono la causa di oltre la metà degli attacchi alle greggi. Chiediamo, inoltre, al Governo e al Parlamento italiano una normativa che autorizzi la cattura e il mantenimento in cattività degli ibridi e la revisione della Legge 281/91. Alla Regione – conclude Rossi – chiediamo di intervenire ripristinando, come già avviene nelle altre regioni italiane, il sistema del pagamento diretto agli allevatori del danno subito e del mancato reddito. Chiediamo inoltre contributi integrali per la dotazione di recinzioni, dissuasori, cani da guardiania per gli allevatori più esposti al rischio della predazione e una procedura semplificata per la denuncia del danno". |