Troviamo su La Zampa, quotidiano on line de
La Stampa, notizia di una nuova polemica animalista, questa volta lontana dai confini nazionali. Tutto parte dall'iniziativa di un membro anonimo del Dallas Safari Club, che
ha speso 350 mila dollari per acquistare all'asta il diritto di abbattere un rinoceronte nero in Namibia. Anche se si tratta di
uno dei pochissimi abbattimenti concessi in via eccezionale, pare non più di 5 esemplari all'anno scelti dalle autorità locali tra gli esemplari anziani o malati, proprio allo scopo di finanziarne la conservazione, gli ambientalisti si sono scatenati.
Il Wwf segnala come in tutta l'Africa siano rimasti solo 5 mila rinoceronti, di cui 1800 solo in Namibia. Altri animalisti pare abbiano addirittura manacciato il presidente del club Ben Carter. Abbiamo ricevuto minacce pazzesche - dice sulla stampa - . Una diceva: per ogni rinoceronte ucciso, ammazzeremo uno di voi". Tanto che "l’Fbi è stata chiamata a indagare su queste minacce".
L'iniziativa della Namibia a dire il vero viene proprio dai tecnici faunistici che lavorano per la protezione di questi animali: concedere l'abbattimento di pochi (e selezionati) esemplari, è il modo migliore di raccogliere sostanziosi fondi che permettano di finanziare pattugliamenti anti bracconaggio. E quindi proteggere l'intera popolazione di rinoceronti in Namibia. Senza contare che la carne verrà usata per sfamare una comunità locale.
Per questo e altri paesi africani, che necessitano di fondi e impegni internazionali per difendere il proprio patrimonio naturale, questa soluzione pare proprio una manna dal cielo per garantire la conservazione dei propri Parchi e delle specie che li abitano. Forse gli ambientalisti temono che i fondi per la protezione di specie a rischio siano dirottati a favore della caccia e che tocchi d'ora in poi ai cacciatori essere chiamati ambientalisti?