E' emergenza storni a Grosseto. Una cosa mai vista in Maremma, secondo un articolo de Il Tirreno di questa mattina. Decine di migliaia di uccelli stanno rendendo la vita impossibile ai cittadini, che si ritrovano a dover fare i conti con il guano sparso ovunque: su marciapiedi, sulle auto, sulle panchine e perfino sul balcone di casa.
E' un copione già visto: di giorno fanno razzia di tutto ciò che trovano nei campi, causando un enorme danno per l'agricoltura, poi di sera, si riversano in enormi nuvole in città, dove spargono i loro escrementi. La questione è relativamente nuova per Grosseto, che finora era stata risparmiata da grossi contingenti di storni. Come abbiamo visto negli scorsi giorni, se ne è iniziato a parlare a causa della protesta dei genitori di centinaia di ragazzi, a cui, a scuola è stato interdetto l'accesso ai cortili per il pericolo sanitario dovuto agli escrementi. Decine di mamme hanno chiamato i vigili urbani, l'Asl e i giornali e chiesto interventi decisi. “Quando la mattina si alzano in volo - racconta un’insegnante sul Tirreno - - i volatili sono talmente tanti che creano uno spostamento d'aria e un rumore forte, fastidioso”.
Ogni anno la loro presenza massiccia risolleva la questione della modifica all'allegato II della direttiva Uccelli, affinchè diventi specie finalmente cacciabile in Italia. Come sappiamo il percorso avviato sarà lungo e non produrrà risultati nel breve termine. Nel frattempo si fa quello che si può, tenendo conto delle nuove disposizioni sulla caccia in deroga, che deve prima mettere in campo tutte le alternative possibili, come previsto per tutte le specie protette e muoversi per tempo, certificando i dati relativi all'annata precedente alle coltivazioni. A Grosseto in questo senso i cacciatori della Libera Caccia hanno protestato contro Provincia e Comune, accusati di non aver chiesto tempestivamente l'abbattimento in deroga degli storni alla Regione in presenza di danni, come invece hanno fatto le altre Province.
Di fronte alle emergenze però come reagire? Il Comune di Grosseto sta potando gli alberi e scacciando gli storni attraverso l'utilizzo dei rapaci, la cui presenza induce gli uccelli a cercare altri luoghi. Ci sono poi le pulizie straordinarie di strade e degli spazi pubblici. Con il Bird control attivato negli scorsi giorni, il numero di volatili pare si sia ridotto del 70%. Le operazioni di involo e attacco si svolgono al tramonto e nella notte. Coinvolti tre gruppi di falconieri: grossetani, senesi e romani.
Così però, si rischia solo di spostare il problema un po' più in là. Ciò che è successo a Grosseto del resto è l'effetto dello spostamento da altre città infestate. Lo conferma anche Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente, che sul Tirreno spiega: "Una parte di storni costituisce una piccola popolazione stanziale presente in Maremma, mentre un'altra parte, più consistente, è legata alla dimensione migratoria aumentata a dismisura. Credo dipenda dal fatto che in altre città vengono utilizzati in modo sistematico e continuativo i dissuasori. Questo può aver determinato lo spostamento in aree come quella grossetana dove si sentono indisturbati".