Sul Tirreno di qualche giorno fa è apparsa una notizia un tantino curiosa, che vi riportiamo: un'ex modella (in gioventù, poi è diventata stilista) - tal Cinzia Bacciardi di Rosignano è diventata famosa per una strana, quanto deprecabile attività (stando agli appelli contro le specie invasive che vengono da tutti gli istituti scientifici e le organizzazioni ambientaliste internazionali): da alcune settimane si cimenta nell'allevamento di nutrie.
"Ogni mattina - racconta il Tirreno - Cinzia parte da casa alle 7.30 e si avvia verso i fossi della Mazzanta con delle buste che contengono carote e pezzetti di pane e con una piccola trombetta richiama gli animali che ormai la riconoscono e le vengono incontro festosi, come se fossero parte della sua nutrita colonia di gatti".
"Le nutrie - dichiara lei - sono oggetto di pregiudizi e violenze perché vengono associate nell'immaginario collettivo a topi e ratti. Occorre che le persone sappiano di più su questi animali ed è per questo che ho deciso di venire qui a dar loro da mangiare". Niente di più fuorviante e di lontano dalla verità. E' vero semmai il contrario: se le persone ne sapessero di più e conoscessero le conseguenze sull'ambiente del proliferare una specie non autoctona come è la nutria, chiamerebbero le autorità per toglierle di lì, altro che portare loro da mangiare. L'atteggiamento di questa signora è tutto l'opposto di ciò che chiameremmo ambientalismo ed è purtroppo un approccio superficiale e pressapochista molto diffuso, tipico di chi vuole difendere i diritti degli animali senza conoscerli.
Vista la vasta eco di questa notizia, resta da augurarsi che chi di dovere intervenga, ammonendo simili comportamenti, inutili oltre che dannosi, e facendo finalmente delle campagne informative su questa specie causa dell'impoverimento di habitat e specie e di dissesti idrogeologici.