Una nuova proposta di legge in Gran Bretagna prevede il carcere per chi ostacola l'eradicazione o il contenimento su proprio terreno delle specie invasive. Tutto il contrario di ciò che avviene in Italia, dove spesso sono le amministrazioni a piegarsi ai capricci degli animalisti, nonostante le disposizioni dall'Europa che impongono di eseguire i contenimenti, pena sanzioni elevatissime.
abbiano il potere di imporre ai proprietari terrieri o chi gestisce i terreni ad occuparsi del controllo e dell’eliminazione degli organismi invasivi o a consentire alle autorità di entrare nelle loro proprietà per farlo. Chi si opporrà allo “species control order” sarà punibile con una pena carceraria fino a 6 mesi o una multa fino a 40.000 sterline.
Nicholas Paines, il law commissioner relatore del progetto di legge, ha giustificato tanta durezza con un una semplice constatazione sulla gravità del problema. “Le specie invasive alloctone - ha dichiarato all'Indipendent - sono una minaccia per la biodiversità. La individuazione precoce e l’eradicazione sono essenziali per proteggere le specie autoctone e ridurre al minimo i danni per l’ambiente. C’è anche un prezzo economico da pagare, dato che alcune piante ed animali invasivi sono capaci di causare danni significativi alle proprietà che costano molto di più che controllarli e rimuoverli. E’ nell’interesse di tutti se gli Enti governativi competenti ed i proprietari terrieri raggiungono un accordo che consenta di poter debellare e controllare le specie invasive non autoctone. Ma questo non è sempre possibile. Le ordinanze di controllo delle specie sono una risposta proporzionata e necessaria ad un problema crescente”.
C'è da aggiungere poi che in Gran Bretagna, come in molti altri paesi, le principali associazioni ambientaliste partecipano attivamente a campagne di eradicazione delle specie aliene, ritenendo questi interventi il minore dei mali di fronte alla prospettiva di danni irreparabili. Insomma, tutto un'altro mondo.