Questione di opportunità. All'indomani della pubblicazione dell'Ordinanza del Tar che ha respinto la richiesta di sospensione della cattura e sterilizzazione di scoiattoli grigi americani nel parco di Genova Nervi, si scopre che l'associazione animalista ricorrente, Vas (Verdi Ambiente e Società) aveva cercato di ottenere l'incarico della campagna informativa (renumerato) per lo stesso progetto di cattura. Ovvero, beninteso, avrebbe dovuto far capire ai cittadini che l'eradicazione dello scoiattolo grigio in quelle zone è necessaria per la difesa dell'ambiente.
Esclusi dal progetto, quelli di Vas hanno pensato bene allora di presentare ricorso e opporsi anche alle catture, nonostante il parere positivo dell'Ispra e le raccomandazioni europee. Un'incoerenza palese, citata dal Tar stesso nelle sue considerazioni “le doglianze inerenti alla carente (o tardiva) opera di informazione al pubblico – dice infatti il Tar - non sono idonee a cagionare l’illegittimità del provvedimento impugnato e, comunque, paiono difficilmente conciliabili con la precedente condotta della ricorrente, concretizzatasi nella partecipazione alla selezione di progetti remunerati per l’attuazione della campagna informativa”.
Incassata la figuraccia, Angelo Spanò, responsabile dell’associazione, cerca di smarcarsi, spiegando al quotidiano Il Secolo XIX (che per primo porta a galla la contraddizione animalista), che “l’obiettivo era quello di inserirci nel progetto per fare iniziative meno cruente”. “Comunque sì – ammette Spanò - , è vero: avevamo chiesto di fare campagna informativa, ma non ci hanno considerato. Comunque noi faremo ricorso al Consiglio di Stato”.
Nella sua ordinanza il Tar fa notare un'altra incongruenza delle argomentazioni di Vas. L'associazione cita il documento del Ministero dell'ambiente a sostegno della propria tesi solo nella parte in cui riteneva improbabile che la specie potesse diffondersi al di fuori del parco di Genova “in tempi brevi” (peccato che il documento risalga però al 2001), omettendo del tutto la parte in cui si affermava esplicitamente che “l’espansione dello scoiattolo grigio rappresenta una minaccia gravissima per la diversità biologica non solo italiana, ma anche europea e la programmazione di efficaci misure di contenimento costituisce pertanto una urgente responsabilità per lo Stato italiano”.
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