Le migrazioni notturne degli uccelli sono disturbate dalle onde elettromagnetiche, prodotte dagli strumenti elettronici e dalle attività umane in generale. A dirlo è uno studio pubblicato in questi giorni sulla rivista Nature. Il tedesco Henrik Mouritsen, dell'università di Oldenburg, è convinto che questi abbiano un effetto impressionante sulle capacità di orientamento degli uccelli, arrivando ad azzerarle completamente.
Questo perchè, in assenza del sole e degli astri celesti, molte specie di uccelli di notte utilizzano i deboli campi magnetici terrestri per orientarsi, e si pensa che il senso dell'orientamento risenta della presenza di campi elettromagnetici di bassa frequenza. I ricercatori hanno dimostrato per esempio come i campi elettromagnetici prodotti dai segnali radio e dagli apparecchi elettronici distruggano la bussola interna magnetica dei pettirossi europei. Nell'esperimento si sono fatti 'alloggiare' questi uccelli in rifugi senza finestre, e si è così visto che non riuscivano a orientarsi con la loro bussola magnetica quando esposti ai rumori elettromagnetici di fondo della città, mentre erano in grado di ripristinare il loro orientamento magnetico se vivevano in capenne schermate, che attenuavano il rumore elettromagnetico lasciando intatto il campo magnetico terrestre.
Secondo i ricercatori, il rumore elettromagnetico non può essere attribuito ai segnali dei telefoni cellulari, perchè i componenti magnetici sono molto più deboli dei limiti di esposizione raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità. Per Joseph Kirschvink, dell'Istituto di tecnologia di Pasadena (California), si potrebbe considerare di abbandonare l'uso, da parte dell'uomo, di questa porzione di spettro elettromagnetico e minimizzare i rumori incidentali a bassa frequenza, per aiutare gli uccelli migratori a trovare la strada.
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