Un incontro dedicato
al cinghiale e alla sua espansione sul territorio alpino è organizzato mercoledì 14 maggio alle 20.45 al museo di scienze naturali MUSE, di Trento, per il ciclo di appuntamenti mensili dedicati alla fauna selvatica. A parlarne ci sarà Barbara Franzetti dell’Ispra, che partirà dalla situazione odierna, che vede
il cinghiale allargare di anno in anno la sua distribuzione geografica.
In Italia, dopo aver rischiato la scomparsa tra le due grandi guerre, oggi la specie conta non meno di 900.000 capi. Se sull’arco alpino occidentale ed orientale è presente in maniera piuttosto diffusa, nel settore centrale la sua presenza rimane discontinua e frammentata in nuclei più o meno numerosi, sebbene il numero di cinghiali risulti in costante aumento.
Si parlerà anche della gestione venatoria e dei danni sulle attività agricole che rendono necessari gli interventi per mantenerne la presenza del cinghiale entro livelli biologicamente ed economicamente accettabili. Al riguardo, si evidenzia che nelle aree a vocazione agricola, il cinghiale è in grado di esercitare un forte impatto negativo sulle coltivazioni, sia perché si nutre direttamente dei prodotti (castagne, uva, spighe, pannocchie) sia perché può danneggiare indirettamente i campi attraverso l'attività di scavo.