Effetti della rottamazione allargata. Il Fatto Quotidiano, accreditato come molto vicino al Movimento 5 Stelle, pubblica un lungo servizio in cui denuncia la partecipazione diretta di Legambiente in alcune Srl, che operano nel campo delle rinnovabili, profilando "potenziali conflitti di interesse" e "rischio di incompatibilità fra affari di settore e non profit di utilità sociale". Queste le conclusioni a cui arriva l'articolo di Luigi Franco, che si serve del parere tecnico di alcuni esperti in legislazione di enti non profit per sostenere che, secondo le indicazioni dell’Agenzia delle entrate, "una onlus possa investire in società di capitali solo con finalità di risparmio, ma senza avere partecipazioni di controllo". Lo dice il tecnico Carlo Mazzini, che evidenzia come questo permetta di "evitare che si possa fare impresa con soldi che provengono da donazioni, e quindi da una fiscalità agevolata”.
Legambiente ha subito risposto all'attacco, con una lettera ai soci pubblicata sul proprio sito. “Abbiamo sempre rivendicato la partecipazione e la creazione di sturt up di impresa per dare gambe e vita dal basso alla cosidetta green economy – scrive l'associazione - . Lo abbiamo fatto investendo il lavoro e le intelligenze di alcuni di noi. Lo abbiamo fatto rispettando sempre le regole e la trasparenza in tutti i nostri atti. Ovviamente stiamo verificando possibili denunce per diffamazione a mezzo stampa. Ma soprattutto reagiremo come abbiamo sempre fatto: domani presenteremo il Rapporto Ecomafia denunciando quanto l'ecomafia prospera in un Paese di corrotti. Con buona pace dei giornalisti d'assalto e di quelli che stanno dietro ai loro attacchi velenosi”.