Gli animalisti di New York protestano a causa dei potenti veleni per topi utilizzati in Central Park. Il veleno, secondo alcuni studi scientifici sarebbe responsabile del declino di oltre 30 specie di fauna selvatica, tra cui la volpe, l'aquila reale e la poiana della Giamaica, e rappresentano un rischio anche per gli esseri umani, oltre che per cani e gatti. Gli animalisti hanno presentato un'istanza legale per sollecitare la grande mela a bandire l'uso di veleni per topi “supertossici”, invitando ad utilizzare alternative sicure ed efficaci per il controllo dei roditori.
Alternative, si badi bene, a quella formula chimica, non all'uccisione dei topi, che gli animalisti si guardano bene dal voler proporre. Di qui una constatazione: anche per gli animalisti ci sono alcune specie che è opportuno uccidere, per il bene pubblico.
Tornando in Italia, negli ultimi giorni la Lav (con l'appoggio del Movimento 5 Stelle) ha protestato per l'inserimento imminente della nutria tra le specie private di qualsiasi forma di protezione, insieme a topi, arvicole, talpe e ratti. Viene dunque da chiedersi perché allora la Lav non senta il dovere di difendere anche i poveri ratti, sterminati senza pietà con indicibili sofferenze o perché non faccia battaglie contro l'uso di insetticida per le zanzare. Eppure anche loro sono esseri viventi (nel caso dei topi senzienti). Che male hanno fatto?