Il rubinetto dei fondi pubblici si chiude e anche il centro Lipu del Mugello, che si trova in località Vicchio, ha dovuto sospendere le attivit�di recupero animali selvatici. "Senza il già scarso contributo della Provincia di Firenze, il Centro è stato costretto a sospendere le attività" dice un comunicato Lipu.
Dopo vent'anni di attività il centro non può più operare per mancanza di risorse, cosa che tra sta suscitando diverse proteste, comprese interrogazioni nei consigli provinciali e regionali. La sospensione è arrivata all'indomani
dell’incontro con l’assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze, Renzo Crescioli, che ha personalmente comunicato alla Lipu l’impossibilità per la Provincia di contribuire alle spese del Centro per il 2014.
I soldi ci sono (e con tutta probabiltà sono proprio quelli provenienti dalle tasse dei cittadini cacciatori, che la Lipu combatte), ma sono stati dirottati alle Asl, saranno loro presumibilmente ad occuparsi delle attività di recupero della fauna. Lo dice la stessa Lipu: "abbiamo scoperto che le risorse c’erano – dichiara Danilo Selvaggi, direttore generale Lipu - e sono state assegnate regolarmente, ma non al Centro di Vicchio. Spiace dirlo ma è come se l’Assessore ci avesse preso in giro, ovvero non avesse voluto sostenere il Centro Lipu, per ragioni che francamente ci sfuggono”.
La Lipu, come tutte le grosse associazioni ambientaliste può contare su enormi entroiti provenienti dal 5 x mille, oltre che da finanziamenti diretti da parte dello Stato, a cui si aggiungono i contributi dei soci. Le attività di recupero dei selvatici sono sicuramente più importanti, per esempio, delle continue spese sostenute in avvocati nel tentativo di impedire, a colpi di ricorsi ai Tar, ai cacciatori esercitare ciò che la legge permette loro di fare. Stessa cosa vale per le continue campagne di informazione, che tentano di demolire la categoria. Supponiamo che siano una consistente uscita per l'associazione.