"Il mio ministero è stato visto per anni come il ministero del no, bisogna invece passare ad una cultura del fare". Così il Ministro all'Ambiente Galletti dal meeting di Rimini. "Non possiamo più affrontare i problemi ambientali sulla scorta dell'emotività" ha aggiunto Galletti, le decisioni non dovranno più essere condizionate "dall'emotività delle persone coinvolte": ogni scelta sull'impatto di attività produttive e infrastrutture andrà fatta solo in base a "dati scientifici e della ricerca", su "elementi scientifici forti", "quando la scienza ci dice che una cosa può essere fatta è quella la decisione che si deve prendere".
Il ministro ha annunciato che nel provvedimento Sblocca Italia che andrà venerdì in Consiglio dei ministri saranno di competenza del ministro dell'Ambiente "tutti i punti che riguardano in particolare il dissesto idrogeologico, che abbiamo messo come punto fondamentale del ministero; e la riorganizzazione degli enti partecipati dal ministero". Dallo Sblocca Italia, ha detto ancora Galletti, "mi aspetto uno sblocco di grandi opere ferme da troppo tempo e non solo per questione di risorse, ma anche perchè in questo Paese c'è troppa burocrazia, ci sono troppe leggi e troppe leggi a volte impediscono di portare avanti grandi opere per le quali le risorse ci sono". "Per il sistema idrogeologico abbiamo 2,3 miliardi fermi che non siamo riusciti a spendere e rischiamo di perdere perche' in parte sono fondi europei. Dobbiamo spendere questi soldi" ha rilevato ancora Galletti.
Il governo va avanti su "riforme strutturali", "tagliare sprechi inutili", ribadisce Galletti: "Lo abbiamo detto il primo giorno e continuiamo a farlo. Sblocca Italia è un passaggio di questo percorso, ce ne saranno altri". C'è da augurarsi che questa nuova impostazione (tagliasprechi e approccio scientifico lontano dall'emotività) riguardi tutto il settore ambiente, compresi i problemi legati alla fauna.
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