Come sappiamo, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Galletti, le nutrie escono definitivamente dall'ambito della 157/92, che non le tutela più. Il che pare abbia aperto la strada ad un incisivo intervento verso piani di contenimento a prova di animalista. A non vederla affatto così è però l'Assessore regionale lombardo Gianni Fava, secondo cui il neocentralismo del Governo pone di fronte a nuovi problemi per gli enti locali. “La conseguenza - prosegue Fava - è che il controllo della specie sembrerebbe quindi non essere più di competenza della Direzione generale dell'Agricoltura della Lombardia, impedendoci così di prendere più alcun provvedimento per combattere l'emergenza nutrie, che ha una portata devastante nell'area di pianura, in particolare nelle province di Mantova e Cremona". Per questo Fava sollecita il Ministero dell'Ambiente e il Governo a trovare una soluzione efficace per arginare il problema al più presto.
Secondo l'Università di Pavia solo sul suolo lombardo vivono 900.000 nutrie. Per ridurle di numero la Lombardia ad agosto aveva emanato un provvedimento di eradicazione, che rischia ora di rimanere sulla carta. Stesso discorso per il finanziamento, già stanziato da Palazzo Lombardia, di 400 mila euro, tutto bloccato. "Con lo scippo delle competenze sulle nutrie, non solo l'Assessorato regionale all'Agricoltura sembra oggi impossibilitato a emanare atti sul tema - sottolinea Fava -, ma anche le Amministrazioni provinciali, se così fosse, non potranno più portare avanti alcuna politica di contenimento degli animali né tantomeno potranno indennizzare gli agricoltori per i danni subiti".
"Naturalmente - avverte Fava - i nostri Uffici stanno valutando da un punto di vista giuridico i provvedimenti che l'Amministrazione regionale può residualmente assumere, per contenere il fenomeno". Fava chiederà al Ministro dell'Ambiente di “modificare il decreto, consentendo così agli Enti locali di muoversi, nella certezza del loro operato e assicurando agli agricoltori il diritto di ottenere il giusto ristoro ai danni subiti e un miglior livello di sicurezza per le comunità locali e i cittadini".