Mentre i nostri ambientalisti si concentrano sui calendari venatori e si indignano per la caccia in preapertura, regolarmente prevista dalla legge, fanno finta di non vedere l'enorme scempio che si nasconde dietro la sconsiderata gestione dei rifiuti nel nostro Paese, dimostrando nei fatti di essere più animalisti che veri ecologisti.
Se diamo una scorsa per esempio alla homepage di Wwf non c'è traccia dell'allarmante notizia arrivata in questi giorni dalla Corte di Giustizia Ue, che ha chiesto all'Italia un'ammenda giornaliera pari a 158 mila euro al giorno per la mancata risoluzione dei casi limite su rifiuti e discariche abusive. La multa dovrebbe essere comunque pagata fino a che i siti interessati non saranno chiusi o bonificati, oltre a una sanzione forfettaria di 60 milioni di euro.
In compenso Wwf tiene a far sapere ai suoi iscritti e al mondo intero che si indigna per l'organizzazione del Game Fair nel Parco del Gargano (manifestazione che non si è poi tenuta a causa dell'alluvione), cosa “completamente inaccettabile”, perché prevedeva l'ingresso di cacciatori nell'area protetta. Nessuna traccia della notizia nemmeno sul sito della Federazione Italiana associazione diritti animali e ambiente, in cui in compenso da diversi giorni campeggia la scritta a caratteri cubitali "le preaperture sono una vergogna per il nostro paese". Non ci risulta che nemmeno altre grandi associazioni abbiano portato in evidenza la notizia e che in generale l'attenzione su queste questioni sia sempre molto bassa, rispetto ad altre.
Il problema discariche e rifiuti è enorme. Non si tratta di pochi casi isolati. L'Europa aveva rilevato ben 422 aree a rischio, e le sanzioni potrebbero arrivare per quelle di Matera-Altamura Sgarrone (tra Puglia e Basilicata) e di Reggio Calabria-Malderiti. Le discariche della Campania e di Malagrotta, sono invece oggetto di cause separate iniziate lo scorso anno. La richiesta è stata avanzata dall’avvocato generale della Corte di Giustizia Juliane Kokott, che ha chiesto di condannare il nostro paese e versare la somma alla Commissione. Il parere dell’avvocato arriva dopo la nuova accusa della Commissione europea per non aver onorato la sentenza emessa dalla stessa Corte nel 2007, con cui il nostro Paese era stato già riconosciuto colpevole per centinaia di discariche illegali e omessi controlli nella gestione dei rifiuti.