L’orsa Daniza non ha retto alla dose di narcotici, iniettati nel suo corpo per la cattura, decisa ad agosto da un'ordinanza della Provincia autonoma di Trento, dopo che l'animale aveva aggredito un cercatore di funghi. La Provincia aveva assicurato che “l’abbattimento sarebbe stata la soluzione estrema”, ma l’animale - dice una nota della Provincia - “non è sopravvissuto alla narcosi che è stata effettuata nella notte per catturarla”.
L'animale, un esemplare di 18 anni con due piccoli al seguito (l'aggressione si deve proprio all'atteggiamento protettivo della madre), era stato localizzato dagli agenti della Forestale e dalla guardia Provinciale. Quindi, in ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa, - spiega una nota della Provincia - dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi.
"L'intervento della squadra di cattura - sottolinea la nota - ha consentito di addormentare l'orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta. E' stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare al fine di assicurarne il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d'emergenza. Dell'episodio sono stati informati il Ministero dell'Ambiente, l'Ispra e l'Autorità giudiziaria. Già in giornata l'animale sarà sottoposto ad analisi autoptica".