L'indagine della Forestale sull'orso ucciso da un colpo di fucile ha portato al fermo di
Antonio Centofanti, un cantoniere dell'Anas e proprietario di un piccolo pollaio a Pettorano Sul Gizio, paesino alle porte del Parco Nazionale d'Abruzzo e del Molise. L'uomo ha riconosciuto la propria responsabilità e ha raccontato l'accaduto. "Avevo subito diversi assalti alla mia struttura" ha dichiarato "ero molto spaventato. Giovedì notte quando ho sentito dei rumori sono uscito fuori con il fucile. Sono caduto a terra e per paura di essere aggredito ho sparato... Non avevo capito che si trattava dell'orso".
Pare che Centofanti prima dello sparo avesse avuto un altro incontro ravvicinato dentro la sua struttura e per paura era caduto a terra sbattendo la testa. Dopo un'ispezione portata a termine nella tarda serata di ieri dagli uomini del Corpo forestale a casa dell'operaio dell'Anas, sono stati sequestrati sei fucili a canna liscia e due a canna rigata che sono stati lasciati, almeno per il momento in casa del possessore.
Si legge su Repubblica: "Oltre alle armi, il Corpo forestale ha prelevato anche alcune piume appartenenti alle galline che un orso aveva ucciso durante una precedente incursione notturna. Prelevati anche campioni di mangime che l'allevatore dava da mangiare alle galline. L'intento è di scoprire se si tratti dello stesso mangime trovato nel corso dell'ispezione necroscopica eseguita dai veterinari dell'istituto zooprofilattico di Grosseto, all'interno dello stomaco dell'orso ucciso a fucilate. Secondo i primi risultati l'orso sarebbe morto subito dopo aver mangiato i resti di alcune galline".