"Peccato che a Roma sia difficile trovare la carne di cavallo!". Questa la frase che la Ministra Maria Elena Boschi avrebbe pronunciato davanti ad una specialità di carne equina, il "tordo matto", durante la Festa dell'Unità di Zagarolo (Roma).
Tanto è bastato per far scattare la rezione dell'Enpa e della deputata forzista Michela Vittoria Brambilla, che a inizio legislatura ha presentato un disegno di legge per far includere i cavalli nella lista degli animali d'affezione. I contenuti del progetto mirano a far riconoscere cavallo, asino, mulo e bardotto come animali da compagnia, vietarne la macellazione, l'importazione e l'esportazione a fini alimentari, vietare la vendita e il consumo della carne equina, vietare l'utilizzazione degli equidi in spettacoli o manifestazioni pericolose o degradanti, assicurare la tracciabilità dei cavalli attraverso interventi sull'anagrafe equina.
Per l'Enpa la Boschi "ha perso un'occasione per tacere, tanta insensibilità la dice lunga sulla sconnessione tra chi ci governa e i cittadini così infelicemente amministrati". Il che la dice lunga sull'approccio democratico degli animalisti.