Qualche mese fa il governo ha annunciato l'avvio dei cantieri per Italia sicura, progetto contro il dissesto idrogeologico, che avrà il compito di coordinare tutti gli interventi in programma e, finalmente farli partire. A disposizione ci sono 2,4 miliardi di euro disponibili dal 1998 e mai spesi per ridurre gli stati di emergenza sul territorio. Come mai finora questi soldi non sono rimasti inutilizzati? A causa, pare, di impedimenti burocratici e difficoltà tecniche. A questi si aggiungono 1,6 miliardi stanziati nel 2012 per opere urgenti su fognature e depuratori nelle regioni del sud. Il numero complessivo degli interventi previsti, tra quelli già definiti dagli accordi Stato Regioni del 2010 e le richieste successive laddove si sono create situazioni di emergenza è di 3395 opere.
Il governo ha annunciato l'apertura di 1.100 cantieri. Spiega Erasmo D'Angelis, ex sottosegratario di Stato, a nome del governo: “abbiamo aperto a settembre i primi 207 cantieri. Apriremo da qui a dicembre altri 500 cantieri e nei primi mesi del 2015 altri 600 cantieri. Poi ci sarà la programmazione europea sulla prevenzione, finalmente voltiamo pagina. Smettiamo di fare i notai dei disastri e ci concentriamo sulla prevenzione”.