“Voler dare l’impressione che, dopo anni di lavoro in un contesto non sempre favorevole, la conclusione che il lupo non ci sia presente, gli ibridi siano innocui e che il problema di tutto siano in verità i cani padronali, rischia di essere una semplificazione che non può essere accettata”. Lo dice in un comunicato la Provincia di Grosseto, dopo le dichiarazioni della LAV sul tavolo tecnico in corso tra Provincia, Asl 9, Legambiente, Enpa, Lav, Wwf, Arci, Arcipet, Comune di Manciano, Unione dei Comuni dell’Amiata grossetano, Confagricoltura, Atc gr06, Atc gr07, Arcicaccia contro il randagismo canino a protezione del lupo, avviato per attuare il Piano strategico provinciali nell'ambito del progetto Life /Ibriwolf. Il tavolo si propone di attenuare i danni subiti dal mondo dell'allevamento, catturando esemplari ibridi, che tra l'altro minano l'identità genetica del lupo.
"È relativamente alla popolazione di cani vaganti o comunque non custoditi - dice la nota della Provincia - che in concreto si possono mettere in campo azioni utili a limitare il vagare dei cani stessi, gli attacchi alle greggi e le possibilità di incrocio con il lupo incrementando ulteriormente le popolazioni di ibridi. I risultati delle catture con le gabbie hanno evidenziato che in molte situazioni probabilmente l’attacco alle greggi è stato portato da parte di cani padronali, ma è altrettanto vero che in alcune realtà le fototrappole hanno riscontrato la presenza di lupi o ibridi e che gli attacchi non sono cessati”.