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Il calo inesorabile dei passeri europei


martedì 4 novembre 2014
    

Cala del 20 per cento (in numero di individui) la popolazione europea di uccelli dal 1980 ad oggi. Lo dice uno studio britannico appena pubblicato sulla rivista scientifica Ecology Letters. A condurlo Richard Inger, dell'Università di Exeter e per conto dell'Istituto britannico di sostenibilità ambientale. Rexer e i suoi avrebbero appurato che in trent'anni in 25 paesi europei si contano 421 milioni di individui in meno, e tutto si deve al degrado degli ambienti rurali, alla perdita di habitat e all'inquinamento agricolo. Lo studio in particolare mette in evidenza come sono in realtà le specie più comuni, come i passeri, a perdere maggiormente quota. E che invece altre specie considerate in via d'estinzione, come la cicogna bianca, hanno mostrato un aumento consistente.

La ricerca ha preso in considerazione 144 specie di uccelli ed esaminato a livello europeo le tendenze delle popolazioni e la biomassa (peso complessivo degli uccelli), in calo del 7-8%. Nel complesso, ne esce che l'abbondanza di individui e la biomassa sono entrambe in calo e che la maggior parte di questo declino riguarda le specie non tutelate.
 
Nello studio non manca una nota critica nei confronti dei protezionisti. Gli sforzi di conservazione riservati a specie più rare, viene scritto, dovrebbero essere abbinate a sforzi maggiori per aumentare il numero complessivo di uccelli,  lavorando per esempio sulla protezione degli habitat agricoli.  Un dato incoraggiante per la caccia emerge anche qui. Anzitutto il declino inesorabile dei passeri non può essere attribuito alle doppiette, visto che si tratta di specie non cacciabili ormai pressochè in nessuna parte d'Europa. A dimostrazione della sostenibilità, piena a sicura, della caccia italiana e europea, poi, un altro fatto assodato, anche da precedenti ricerche: la netta, piena crescita della specie colombaccio, una delle più pressate dai cacciatori del continente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi volesse consultare nel dettaglio lo studio, lo trova qui

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11 commenti finora...

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

Sono d'accordo, i colombacci si nutrono anche di frutti dei faggi delle ghiande delle querce che sono in natura abbondandissimi, per quello non ostante la caccia sono in aumento. Quelli che diminuiscono sono i selvatici che si nutrono di granaglie e di coltivazioni e frutti di sottobosco che non se ne trovano più, una volta le stoppie di orzo, avena grano venivano lasciati in abbondanza fino a dicembre adesso a metà agosto tutto arato, gli orti e agricoltura tutti inquinati con veleni, ed il sottobosco sta sparendo tramite il moltiplicarsi degli ungulati, cosa devono mangiare questi selvatici ? Per forza sono in diminuzione !! Svegliatevi che la natura sta andando a morire per colpa di chi non gli presta le dovute attenzioni, e noi cacciatori sentinelle ambientali ce ne siamo accorti gia da molti anni e lo stiamo dicendo tutti i giorni. Cordialit�

da jamesin 05/11/2014 12.54

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

oltre all'inquinamento che dovrebbe includere altre spacie e non solo i passeri ,secondo me il vero problema è dato da un numero consistente crescente di predatori tipo gazze ,ghiandaie e cornacchie ,che sono infallibbili apredare i nidi,ed anche il numero dei piccioni che nei paesi agricoli e nelle citta' stanno prendendo il loro posto.

da cacciatore calabrese 05/11/2014 10.47

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

Ho visto più volte storni che hanno distrutto nidi di passeri. E' chiaro che una specie invasiva come lo storno. oltre ai danni che provoca all'agricoltura, sottrae spazio vitale ad altri volatili come i peasseriformi .... ma fatelo capire ai verdolini ...

da Giuseppe 05/11/2014 10.16

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

La chimica aiuta e distrugge e soprattutto non fa rumore , ricordate gente.

da Lorenzo 05/11/2014 9.20

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

I PASSERI CALANO E LE CORNACCHIE AUMENTANO, CI SARA' MICA UNA RELAZIONE? DA NOI IL MOTIVO E' ANCHE IL CAMBIO DI COLTURE, SOPRATTUTTO IL GRANO.

da MM 05/11/2014 8.16

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

Per fortuna non danno la colpa ai cacciatori. Brambilla e tutti gli animalisti se ci siete battete un colpo......................

da NANNI 04/11/2014 21.15

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

e il passero di DelPiero dove è andato a finire?Ah,ah,ah!!!Un saluto amici

da setter '63 04/11/2014 19.23

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

Logicamente l'articolo tira le somme di tutti i Paesi mentre da me, in Versilia, i passeri non mancano davvero... ero giovane e la sera vedevo i passeri "rientrare" in branchi e non ho mai capito dove andavano a dormire... l'estate appena trascorsa, mi sono imbattuto nei "soliti" branchi di rientro ed ho pensato che in 30 anni non hanno cambiato le loro abitudini, tanto che covano sempre sul mio tetto. Almeno da me non sono calati, forse sono aumentati!!!

da Ben 04/11/2014 17.37

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

i passeri hanno perso quei bei campi di grano, il cemento avanza, ma sopratutti gazze e corvi che ne mangiano uova e nidiacei, andrebbero ridotti di numero con una caccia che possa durare tutto un anno, così facendo finchè il numero non diventi accettabile..

da dardo 04/11/2014 17.10

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

le allodole non se la passano bene. ma anche qui, la storia assomiglia a quella dei passeri. quando la capiranno sarà troppo tardi. il colombaccio resuiste perchè al nord europa lo trattano bene. ha enormi distese di messi e di boschi dove prolivfera alla grande. in scozia è da sempre nocivo.

da rupert 04/11/2014 16.52

Re:Il calo inesorabile dei passeri europei

e gli altri uccelli oggetto di caccia come stanno? fondamentale per far capire che non è colpa nostra di un eventuale declino di specie non cacciabili

da carlo 04/11/2014 15.21