Coldiretti Lazio sollecita l'Assemblea legislativa regionale ad approvare entro la fine dell'anno la proposta di legge 116/2013, già passata al vaglio delle competenti commissioni consiliari, che
interviene sui danni causati dalla fauna selvatica. Durante un recente incontro svolto alla Sala Mechelli del Consiglio Regionale del Lazio, oltre cento sindaci provenienti dalle province della regione, hanno illustrato lo stato di crisi in cui versano le economie locali
chiedendo strumenti e risorse per arrivare ad una definitiva soluzione al problema rappresentata principalmente proprio dall'approvazione della proposta di legge in discussione.
All'incontro sono intervenuti, il presidente ed il direttore di Coldiretti Viterbo, Mauro Pacifici ed Ermanno Mazzetti, il responsabile economico dell'Organizzazione, Andrea Fugaro, il presidente del Consiglio regionale Daniele Leodori, il presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio, Mario Ciarla, quello della Commissione Bilancio, Mauro Buschini e numerosi consiglieri di maggioranza ed opposizione. ''Imbarazzante l'assenza dell'assessore all'Agricoltura, Sonia Ricci- ha commentato il presidente Granieri- che evidentemente non ritiene il problema discusso oggi fra le priorità del suo mandato''.
Gli agricoltori chiedono un
sistema organico di interventi diretti alla tutela. ''In particolare - ha poi sottolineato Andrea Fugaro, responsabile economico dell'Organizzazione – è fondamentale che la legge regionale in approvazione sia chiara sui seguenti punti: rafforzare la capacità di intervento di tutti gli Enti preposti per quanto riguarda le modalità di accertamento e riconoscimento dei danni evitando la dilatazione dei tempi che non coincidono con quelli dell'impresa; fare della prevenzione il primo e più importante strumento di programmazione con l'obiettivo di conseguire densità adeguate per le popolazioni di selvatici;
distinguere con chiarezza misure ordinarie da misure straordinarie quasi di protezione civile per agricoltori e cittadini; distinguere le attività di controllo dalle attività venatorie in quanto si tratta di interventi di contenimento, cattura e abbattimenti che debbono essere coordinate dagli organi di polizia sotto controllo prefettizio o su richiesta dei sindaci; revisionare i piani faunistici rivedendo la delimitazione territoriale con fasce di tollerabilità a seconda della destinazione d'uso e vocazione. Inoltre occorre prevedere adeguati indennizzi per i danni causati dagli animali selvatici stabilendo tempi certi e il 100% dei costi ammissibili come autorizzato dall'Unione Europea; rendere disponibili strumenti di indennizzo alternativo come le assicurazioni utilizzando una quota della tassa di concessione per la caccia per coprire i danni da fauna selvatica e incentivare la stipula di contratti assicurativi da parte di Cd e IAP'.
La riunione è stata anche l'occasione per fare il punto sul rapporto tra
conservazione delle risorse faunistiche e l'utilizzazione a fini produttivi del territorio in ragione della frequenza e della gravità dei danni arrecati ad opere, manufatti, colture e allevamenti che ogni anno costano al settore agricolo circa 3 milioni di euro di perdite.