"Due sono i messaggi molto chiari del governo: lotta all'abusivismo e posizione molto dura sui condoni" che "non ci saranno più sicuramente". Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Secondo me - spiega all'Ansa - bisogna andare avanti con le demolizioni. Non c'è altra strada. Non possiamo permetterci il lusso di avere case in aree a rischio con dissesto idrogeologico" ha avvertito il ministro dell'Ambiente parlando degli abbattimenti degli edifici in area esposte a dissesto idrogeologico. "Io sono qui il padre per l'ambiente degli italiani - continua Galletti - e non posso permettere di lasciare i cittadini in aree pericolose". Anche "perché il giorno dopo la responsabilità è nostra".
Il ministro ha ribadito che i disastri "capitano e capiteranno sempre di più per via dei cambiamenti climatici. Facciamo un Patto: lo Stato si impegna a non fare mai più condoni edilizi e i cittadini si impegnano a trattare bene il proprio giardino". "Da un lato c'è stata una politica dissennata del territorio - dice Galletti - dall'altro non si sono fatti gli interventi. Dobbiamo agire e intervenire anche li'".
"Nove miliardi già ci sono ma i tempi sono troppo lunghi - continua il ministro - la burocrazia blocca le potenzialità. Si pensava che avere più regole fosse sinonimo di garanzia ma non è così. Bisogna semplificare.
Lo abbiamo già fatto" e alcuni cantieri sono già partiti. Quello che "incide molto è l'incuria del Paese verso il territorio - prosegue Galletti - Negli ultimi anni non si sono fatti interventi, sostanzialmente per due ragioni: pochi soldi e troppe regole''. Per Galletti ''non basta soltanto lo stop ai condoni. I comuni non devono più rilasciare permessi di costruzione in aree a rischio e i cittadini non devono più costruire in modo abusivo. Serve un Patto dove ognuno deve fare la sua parte''. Il ministro poi ammette che ''sicuramente'' la politica ha delle responsabilità. ''Oggi abbiamo 2,3 miliardi, che c'erano già e che oggi cominciamo a spendere. Questa situazione però non si mette a posto in un anno o due. Preparare il nostro Paese ai cambiamenti climatici richiederà risorse, tempo e attenzione''. ''Sono meno preoccupato del reperimento di risorse - aggiunge Galletti - che di spenderle. E' più difficile la seconda parte, che è un paradosso''. (Ansa)