Le Province di Grosseto, Siena a Arezzo hanno deciso di fare squadra per organizzare la difesa genetica del lupo e al contempo contenere i danni delle predazioni. Forti del contributo finanziario della Regione, le province toscane hanno presentato un progetto (capofila è Arezzo, dove già è attivo Ibriwolf) che prevede l'approfondimento delle conoscenze sulla distribuzione del lupo (ma anche di ibridi e cani vaganti), e la promozione di una serie di iniziative a tutela delle greggi.
80 mila euro, questo l'investimento regionale, da spalmare in due anni, per organizzare un sistema organico ed integrato di monitoraggio anche genetico della presenza del lupo e degli ibridi e degli eventi di predazione ad essi collegati sul territorio regionale, e promuovere attività di assistenza tecnica, informazione e sensibilizzazione (dibattiti, convegni, opuscoli, mostre tematiche, ecc.), con il supporto e la collaborazione delle associazioni agricole e ambientaliste, espressamente rivolte agli operatori del settore e comunque a tutte quelle categorie sociali interessate, volte a ridurre le problematiche connesse alle predazioni (attuando anche quelle soluzioni gestionali positivamente sperimentate e attuate in Italia e in Europa) ed a favorire l’utilizzazione delle specifiche risorse economiche a sostegno degli allevatori per le attività di prevenzione del conflitto.
Le tre Province confronteranno le esperienze già avviate negli anni ed in particolare Siena e Arezzo verificheranno gli approcci adottati da Grosseto per la stima di abbondanza e per il rilevamento della dinamica temporale delle popolazioni di lupo, ibrido e cane prodotte dalla Provincia di Grosseto con i progetti Ibriwolf e Medwolf. Questo approccio standardizzato permetterà di ottenere un maggior numero di dati confrontabili su tutto il territorio della Toscana meridionale.
L’attività di condivisione riguarderà una serie di documenti già adottati dalla Provincia di Grosseto, in qualità di soggetto beneficiario e di partner dei Progetti LIFE Ibriwolf e Medwolf, tra i quali: Protocollo operativo per la cattura e rimozione degli ibridi cane/lupo; Piano strategico provinciale per la riduzione del randagismo canino, Linee guida per la gestione degli ibridi lupo-cane; Protocollo per la realizzazione di una scheda di raccolta dati presso le aziende zootecniche che hanno subito danni da canidi; Protocollo per l’attività di raccolta di materiale genetico del predatore sul corpo della preda.