Una raccolta di firme on-line per elevare il coniglio allo status di “animale d'affezione” ha raggiunto e superato quota 10 mila sostenitori. La battaglia è condotta dalla Federazione italiana diritti degli animali e dall’associazione Aae Conigli, forti del fatto che il coniglio è il terzo animale domestico dopo il cane e il gatto nelle case degli italiani.
Chi impedisce agli amanti dei conigli di tenerne uno in casa (e di abbandonarlo in natura come spesso accade)? Proprio nessuno. Quello che vogliono gli animalisti è impedire che le bestiole finiscano nel piatto di chi non la pensa come loro. “Nessuno penserebbe di mangiare la carne di un cane o un gatto, né tantomeno di usarne la pelliccia per coprirsi - spiega il presidente di Feder Fida Loredana Pronio – mentre nessuno si stupisce del fatto che i conigli vivono spesso in gabbie strettissime, le loro carni si trovano nei banchi dei supermercati e la loro pelliccia è usata per coprirsi, come nel caso del lapin”.
La raccolta firme, ormai datata, non ha ricevuto attenzioni dal governo. “Abbiamo più volte chiesto di parlare con il ministro della Salute Lorenzin – spiega Pronio – ma siamo sicuri che la nostra richiesta non le sia neanche arrivata. Il motivo è semplice: ci rispondono che in Italia ci sono tante priorità e il coniglio non lo è. Solo con una ordinanza del ministro della Salute si potrebbe bloccare lo sfruttamento dei conigli- spiega Pronio – ma ci sono due interessi contrapposti: da un lato quello degli italiani che amano i conigli e li considerano pet e hanno una forte sensibilità contro lo sfruttamento di questi animali, dall’altra ci sono gli interessi economici degli allevatori di carne”. Ci sarebbe poi la libertà di scelta, che permette a milioni di cittadini di mangiarselo, il coniglio.
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