Fonti ben informate dicono che un documento elaborato da un autorevole esponente Ispra riporterebbe giudizi negativi circa la sussistenza di un'emergenza lupo sull'Appennino tosco emiliano. Il parere pare sia stato richiesto a gennaio scorso da uno studio legale di Parma, presumibilmente a seguito della vicenda mediatica che aveva portato sul piede di guerra alcune associazioni ambientaliste provinciali (Legambiente, Wwf, Lipu, ADA – Ass. Donne Ambientaliste, Cai), che proprio in quei giorni contestavano la lettera spedita da 16 sindaci parmensi alle istituzioni.
La missiva dei sindaci denunciava “le tante segnalazioni di casi di attacchi di canidi o lupi, che hanno provocato l'uccisione di animali domestici e di allevamento e di cani da caccia letteralmente sbranati, nonché in alcuni casi anche attacchi alle persone”. I lupi, sostenevano i sindaci, sempre più frequentemente si avvicinano alle abitazioni, spaventando la popolazione, con conseguenze negative sul turismo naturalistico e della raccolta dei funghi. Per gli ambientalisti si trattava di allarmi esagerati e irresponsabili.
La pensa allo stesso modo Ispra? Parrebbe di sì. La costante espansione del lupo in diverse aree del territorio italiano viene vista infatti come un elemento positivo in termini di recupero della biodiversità e di conservazione della funzionalità degli ecosistemi naturali. Inoltre, sarebbe scritto nel documento inviato dall'Ispra pochi giorni fa, visto che il lupo può raggiungere densità molto limitate, “la presenza di questa specie - sarebbe scritto nel parere - non determina alcun elemento di disequilibrio”. Inoltre secondo Ispra non esisterebbe alcun rischio per la sicurezza dell'uomo (considerato il fatto che non si registrano attacchi comprovati da diversi decenni - addirittura dal 1825).
Pur riconoscendo rilevanti impatti sulle attività dell'uomo, in particolare per quanto riguarda l'allevamento a causa delle predazioni, per Ispra in conclusione, non appare sussistere alcun fondato motivo tecnico che giustifichi una "emergenza lupo".