Pochi giorni fa nell'area Gorski kotar (un vasto altopiano della Croazia, vicino a Fiume) sono stati abbattuti quattro orsi bruni da medaglia d’oro, ossia da 381 a 492 punti Cic (classificazione del Consiglio internazionale della caccia e della salvaguardia della fauna). Otto gli orsi abbattuti in totale dall'inizio della stagione primaverile.
Gli abbattimenti erano stati decisi dal Piano d'azione a tutela stessa degli animali. Non a caso infatti in Croazia la popolazione è cresciuta del 250% negli ultimi vent'anni. Se si pensa che se ne contavano 400 esemplari negli anni '90 e che oggi sono saliti a più di mille, è chiaro che la gestione venatoria appare funzionale alla loro crescita. Ogni anno è consentito abbattere il 10-15 per cento di orsi sul totale della loro popolazione. Percentuale che poi viene divisa in quote di caccia che le organizzazioni venatorie locali vendono ai singoli cacciatori. Ogni permesso ricevuto vale per un solo orso, e i cacciatori hanno il diritto di concordare il prezzo con le associazioni che gestiscono la caccia, soprattutto nel caso di orsi di taglia maggiore.
L'equilibrio raggiunto in Croazia è facilmente spiegabile con il fatto che sono le stesse organizzazioni venatorie a gestire i problemi con le attività umane. Gli orsi vengono nutriti nei periodi più difficili in modo da evitare si spingano a ridosso dei centri abitati ad insidiare greggi e allevamenti. “Il loro abbattimento può apparire crudele – spiega uno tra i maggiori esperti croati in materia, Dario Majnari che vive nel Gorski kotar – ma quanto registrato nei giorni scorsi fa capire che la cosa è necessaria e soprattutto utile ai plantigradi. Altrimenti, in caso contrario, la sovrappopolazione comporterebbe inevitabilmente problemi di spazio, di cibo e di equilibrio ambientale, facendo sì che ci siano maggiori incontri ravvicinati con l’uomo, evento da evitare per entrambi. La Croazia e con essa il Gorski Kotar sono molto più a sud del più grande areale al mondo di orsi, che annovera Russia, Paesi scandinavi, Canada e Alasca. Da noi gli inverni sono più corti e miti, con maggiori opportunità alimentari per gli orsi. Del resto le orse in Croazia figliano ogni due anni, nei Paesi del Nord ogni terzo o quarto anno. Da noi pertanto il tasso di natalità è più elevato”.