L'associazione URCA (Unione Regionale Cacciatori dell'Appennino) invita i propri soci ad esporre nei propri Comuni la locandina "Se lo tocchi lo condanni", iniziativa per sensibilizzare i cittadini a fare la cosa giusta qualora si trovassero di fronte, in campagna e nei boschi, a piccoli di capriolo e cervo. Ovvero evitare di toccare e spostare il cucciolo nel periodo iniziale della sua vita. "L'immobilità è la sua forma naturale di difesa", precisa Urca.
Toccare un piccolo di capriolo equivale infatti alla sua condanna a morte. Purtroppo accade spesso a causa dell'ignoranza di gran parte della popolazione: ogni anno decine, centinaia di piccoli di caprioli, cervi e daini vengono raccolti perchè apparentemente abbandonati, e nella migliore delle ipotesi portati alla protezione animali.
Chi lo fa non si rende conto che è proprio la mancanza dell'odore la caratteristica di questi cuccioli di ungulati che permette alla madre di lasciarli incustoditi e nascosti nell'erba, al riparo dagli attacchi dei predatori. Toccarli e, peggio, prelevarli, significa condannarli ad una vita in cattività o addirittura alla morte, perchè non possono più essere inseriti nel loro contesto naturale.