Uno studio guidato dall'
Università di Washington e pubblicato sulla rivista
Science evidenzia che il
riscaldamento degli oceani spingerà i pesci ad abbandonare la zona dell'equatore e migrare verso acque più fredde e più ricche di ossigeno, modificando tra il 14 e il 26% degli habitat marini attuali.
Secondo i ricercatori con temperature più elevate i pesci necessiteranno di più ossigeno a causa di un'accelerazione del loro metabolismo, ma la quantità di ossigeno disponibile sarà invece minore perché le acque più calde ne tratterranno di meno. Curtis Deutsch, docente all'Università di Washington e tra gli autori dello studio ha spiegato che “gli animali acquatici potrebbero soffrire la mancanza di ossigeno in un futuro con temperature più elevate, anche nel caso in cui la quantità di ossigeno restasse inalterata. Ma sappiamo che i livelli di ossigeno nell'oceano stanno diminuendo e continueranno a calare con il riscaldamento del clima”.
In particolare i mutamenti delle temperature e dei livelli di ossigeno attesi entro il 2100 influenzerebbero animali marini come il merluzzo nordico, il sarago pizzuto, il blennide viviparo e il cancer irroratus, noto come granchio di costa orientale del Nord America (Ansa).