Un'educatrice cinofila, Francesca Muller, nei giorni scorsi ha trovato le sue quattro
caprette tibetane azzannate dai lupi in alta Valtidone, a
Pecorara. Di due di queste caprette sono rimaste soltanto le ossa, mentre delle altre due qualche brandello con i segni evidenti dei morsi. A certificare che si è trattato di lupi è stato il referto del veterinario che ha compilato “il verbale di accertamento di danno al bestiame da predazione”.
Il fatto è accaduto di notte. Il mattino seguente, infatti, l'educatrice ha notato che le capre, che di solito rispondevano al suo richiamo, non si presentavano. Gli animali alloggiavano in un riparo creato apposta per loro, dotato di una piccola fessura da cui le caprette entravano e uscivano autonomamente. Presumibilmente i lupi si sono introdotti in questo buco e le hanno fatte uscire fuori, poi le hanno azzannate.
La donna ha trovato i loro resti in quattro posti differenti nei campi adiacenti all'area di sua proprietà. “Mi dispiace ovviamente per loro – dice la Muller – ma al tempo stesso non voglio che si scatenino il bracconaggio o la caccia selvaggia. I lupi non attaccano l'uomo, predano ciò di cui necessitano per vivere” (Libertà).