Erano più striscioni e bandiere che manifestanti. Sabato pomeriggio a
Trento si è svolta una manifestazione, organizzata da enti e associazioni per la
protezione e la tutela dei diritti degli animali del Nord Italia per chiedere all'amministrazione provinciale trentina di rinunciare alla cattura dell'
orsa Kj2, indicata come la responsabile dell'aggressione avvenuta ad inizio mese ai danni di
Wladimir Molinari nei boschi sopra l'abitato di Cadine.
Si tratta delle stesse associazioni, Fronte animalista, Movimento per Daniza, Partito di protezione animali (Ppa), delegati dell'Oipa e la sezione trentina del Movimento etico di tutela degli animali e dell'ambiente (Meta), che già nell'autunno scorso avevano aderito alle contestazioni seguite all'uccisione dell'orsa Daniza. “Vogliamo protestare apertamente - ha spiegato Alessandro Vettorato, portavoce dell'organizzazione, su ladige.it - contro la politica di repressione ingiustificata nei confronti degli orsi avviata dal Presidente della provincia Ugo Rossi”.
Evidentemente l'appello per la partecipazione alla manifestazione lanciato sui social network, per una reazione radicale e tempestiva, non ha avuto molto seguito. A protestare per ribadire il diritto alla vita di un orso erano solo poche decine di persone.