La psicosi da orso inizia a fare danni seri al turismo trentino. Così si legge sul quotidiano Il Trentino (a firma l.m). In questi giorni infatti, il Gruppo micologico Monselice, che avrebbe dovuto raggiungere il Monte Bondone con due pullman e 108 partecipanti, ha deciso di cancellare il viaggio, programmato da aprile.
"Sull’onda emotiva delle aggressioni di Cadine e di Zambana e dei successivi avvistamenti, nei giorni scorsi - si legge ancora - sono cominciate a fioccare le disdette e il gruppo si è assottigliato fino a ridursi a 78 partecipanti, racconta Michele Pedrotti, organizzatore della gita e originario di Trento. Il socio del Gruppo micologico ha chiesto consigli e informazioni alla redazione del giornale ed è stato da noi invitato a chiamare la Forestale. In serata però aveva già cambiato programma la gran parte della comitiva: «Sono rimaste 35 persone e abbiamo deciso di annullare tutto. “Tu sei matto: ci porti in bocca all’orso”, mi dicevano. Abbiamo deciso di lasciar perdere: c’erano anche dei bambini. Se la ditta di trasporti non troverà altri clienti ci rimetteremo la caparra di 300 euro... ».
E come se non bastasse, scrive l'articolista, l’orso avrebbe fatto un’altra “sfilata” a un passo dall’abitato. «... è stato visto da tre persone a cento metri dal Norge, subito oltre la 3-Tre, verso il Dos de la Cros. L’avvistamento è stato fatto da una coppia che stava andando verso la pista ed è subito tornata indietro, mentre un'altra persona correva verso di loro gridando di avere visto l’orso. Ormai è qui vicino alle case. L'anno scorso è stata una stagione pessima per la pioggia e quest'anno si rischia lo stesso per l'orso. Da noi, ad Asiago, l’avevano preso. La gente in montagna ci va a camminare e se non è tranquilla cambia destinazione: devono fare qualcosa anche qui ».
Veronica Gius, che gestisce l’hotel Norge, non sa nulla dell’avvistamento: «Ho paura che ci possano essere dei mitomani. Che ci sia poco movimento quello sì, considerando il bel tempo, ma imputarlo all'orso è difficile perché sono tanti i fattori in gioco.
Io lo vedo più come un problema legato alla gente locale: i trentini evitano le passeggiate e ai ragazzi delle colonie è stato sconsigliato di passare nei sentieri boschivi. Speriamo che la Provincia riconosca comunque che intervenire è una priorità e che stia provvedendo».(l.m.)
Parlando con i giornalisti, il presiente della Provincia Ugo Rossi, ha detto: "Abbiamo armi legislative spuntate per far fronte ai danni procurati dall'orso. Dovremmo avere la possibilità di intervenire prontamente come avviene in Slovenia anche solo in caso di danni". E dal Ministero sarebbe già arrivata la disponibilità ad istituire un tavolo di lavoro sul tema che permetta di ridiscutere normative e procedure d'intervento.
Il governatore ha poi ribadito che "gli orsi in Trentino sono oggettivamente troppi in un territorio limitato ed è indispensabile un intervento per ridurne il numero".