I ricercatori del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) hanno realizzato uno studio che analizza gli eventi attuali e ipotizza scenari futuri, con un occhio particolare alla frequenza dei cosiddetti eventi estremi, soprattutto in alcune regioni d'Italia come Veneto, Calabria, Sardegna e Toscana.
A destare maggiore preoccupazione sono i periodi con temperature superiori alla media e/o di giorni con piogge eccezionalmente abbondanti, che possono avere impatti significativi sulla vita di tutti giorni, sull’ambiente e sui nostri sistemi socio-economici.
I risultati delle differenze esistenti tra i dati di previsione relativi all'ultimo trentennio del secolo (2071-2100) e il periodo 1981-2010, pubblicati sulla rivista International Journal of Climatology mostrano che, da una parte, le precipitazioni medie dell’Italia segneranno una diminuzione che non supererà il 10%, mentre le temperature minime e massime saranno caratterizzate da un aumento tra i 2 e i 6°C, a seconda dello scenario sulle emissioni di gas a effetto serra.
Le proiezioni sul futuro ribadiscono, inoltre, la tendenza ad un aumento degli eventi estremi, con evidenza soprattutto per la temperatura.
Dallo studio emerge quindi la necessità di maggiori investimenti in azioni di prevenzione nei confronti del dissesto idrogeologico, ma anche in termini di adattamento e di mitigazione climatica.