I passi avanti della scienza in fatto di
clonazione animale sono tali da far pensare a qualcuno che nel giro di pochi anni sarà possibile
riportare in vita delle specie estinte, a patto che si abbiano di queste delle tracce di dna ben conservato. Ma è davvero possibile? Al momento no, almeno in pratica, ma
pare che l'ipotesi non sia così remota. E se clonare dinosauri come ci mostrava Spielberg anni fa in Jurassic Park sarebbe chiedere troppo, c'è chi pensa di
resuscitare addirittura l'uomo di Neanderthal. Il nostro antenato appare infatti nella
Ressurection list, pubblicata dalla rivista britannica
New Scientist che ha indicato le principali specie su cui si concetrerebbero nei prossimi anni gli scienziati. In questa lista troviamo anche animali quasi mitologici come
la tigre dai denti a sciabola, il
mammuth o il tanto compianto
dodo, estinto dalla voracità dell'uomo. Per ricostruire il dna di animali scomparsi occorre innanzitutto avere a disposizione
abbastanza dna originale in cui inserire i pezzi mancanti, a questo punto occorre una specie simile ma ancora esistente in cui
impiantare l'embrione con il Dna ricostruito. Occorre però fare alcune precisazioni per non rischiare di viaggiare troppo con la fantasia: il Dna può conservarsi per molto tempo soltanto in
particolari condizioni (clima molto freddo, estremamente secco e in ambienti estremamente bui) e anche in presenza di queste condizioni non può mantenersi intatto per più di
un milione di anni.