Secondo le stime della
Coldiretti regionale nel
2014 in
Emilia Romagna sono state uccise almeno 300
pecore e capre a seguito di attacchi di
lupi e canidi. “Agli animali uccisi si aggiungono – precisa Coldiretti Emilia Romagna – i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti”.
La presenza di branchi di lupi e canidi sta sia scoraggiando l'attività di allevamento in molte aree, sia cambiando il lavoro dei pastori che non possono più lasciare gli animali allo stato brado.
A questo punto suggerisce Coldiretti è necessario lavorare sulla prevenzione attiva: eliminare la presenza e la diffusione dei canidi e salvare il reddito degli allevatori nonché salvaguardare il patrimonio di biodiversit�rappresentato dal lupo (specie canis lupus). Come indicato dall'ISPRA è necessario attuare misure per la cattura e la sterilizzazione dei capi non appartenenti alla specie canis lupus e, se questo non fosse possibile, bisognerà pensare di portare la raccomandazione dell'UE di salvaguardare in primis il lupo fino all'estrema conseguenza dell'abbattimento degli ibridi (Libertà).