L'Unione Enti e Comuni Montani (UNCEM) Piemonte evidenziando la crescita continua dei lupi nei boschi ha suggerito una limitazione dei capi, da fare attraverso un lavoro che coinvolga la Regione, i Comprensori alpini di caccia, il Corpo forestale dello Stato, le Unioni montane di Comuni, gli Enti parco e le associazioni di categoria del mondo agricolo. Un piano che dovrebbe seguire quanto già avviene in aree alpine di altri Paesi europei come Francia, Austria e soprattutto Svizzera. Il presidio e la gestione attiva del territorio, con la presenza dell’uomo, sono determinanti per evitare l’aumento di canidi selvatici e ungulati.
Già con il proliferare di ungulati, infatti, l'UNCEM aveva richiesto agli Atc di proseguire con piani straordinari per la salvaguardia di pascoli, aree coltivate e fruitori della montagna, proprio per evitare ulteriori incidenti, anche stradali, causati dalla presenza di animali selvatici.